Stemma Confratermale

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Sito Istituzionale

Antico e Aristocratico Sodalizio Religioso - Diocesi di Andria

L'Arciconfraternita Servi di Maria SS. Addolorata,fondata per Reale Decreto il 15 maggio1832 ed elevata al rango di Arciconfraternita il 14 maggio 1855,ospita nel sontuoso Oratorio appositamente costruito nel 1887 dal confratello Conte Onofrio Spagnoletti-Zeuli dedicato all'Augusta Titolare,la statua della Vergine dei Dolori dono della nobile famiglia Jannuzzi,realizzata nel 1840 in legno policromo intagliato da valenti scultori napoletani rappresentata nel suo composto dolore dalle lacrime sul volto, dal fazzoletto nella mano destra e dallo stocco che trafigge il suo cuore.


Testo a cura dell'Arciconfraternita M.SS.Addolorata



mercoledì 31 dicembre 2014

Solennità della Madre di Dio

I Gennaio 2015


Nell’Ottava del Natale, all’inizio dell’anno civile, si celebra la solennità di Maria Madre di Dio. Dal 1967 è stata indetta per questo giorno la Giornata mondiale della pace. Per bene celebrare è opportuno mettere in evidenza il legame tra le tre dimensioni citate. Riprendiamo cosa intendeva Paolo VI, che spostò la solennità in questa data connettendoli dunque esplicitamente:

«Nel ricomposto ordinamento del periodo natalizio – scrisse Paolo VI – ci sembra che la comune attenzione debba essere rivolta alla ripristinata solennità di Maria Santissima Madre di Dio: essa […] è destinata a celebrare la parte avuta da Maria in questo mistero di salvezza e ad esaltare la singolare dignità che ne deriva per la Madre santa […]; ed è, altresì, un’occasione propizia per innovare l’adorazione al neonato Principe della Pace, per riascoltare il lieto annuncio angelico (cfr. Lc 2,14), per implorare da Dio, mediante la Regina della Pace, il dono supremo della pace. Per questo, nella felice coincidenza dell'Ottava di Natale con il giorno augurale del primo gennaio, abbiamo istituito la Giornata mondiale della pace, che raccoglie crescenti adesioni e matura già nel cuore di molti uomini frutti di Pace» (Marialis cultus, 5).
Testo tratto dal Sussidio ULN Natale 2014







martedì 16 dicembre 2014

Natale 2014


Il Priore e il Consiglio di Priorato rivolgono a tutti i Confratelli e Consorelle 
Cordiali Auguri per la Solennità del Santo Natale

giovedì 27 novembre 2014

Tempo di Avvento




                                    "Vagliate ogni cosa e tenete ciò che è buono"
                                               1Ts 5, 16-24


http://www.chiesacattolica.it/avvento2014/

martedì 28 ottobre 2014

Ottavario Dei Fedeli Defunti

Preghiamo con le parole della Chiesa:

In Cristo tuo Figlio, nostro salvatore
rifulge a noi la speranza della beata risurrezione, 
e se ci rattrista la certezza di dover morire, 
ci consola la promessa dell’immortalità futura. 

Ai tuoi fedeli, o Signore, 
la vita non è tolta, ma trasformata; 
e mentre si distrugge la dimora di questo esilio terreno, 
viene preparata un’abitazione eterna nel cielo.
(Prefazio defunti I)


sabato 18 ottobre 2014

Il Pio Sodalizio in Terra Santa

L’Arciconfraternita Servi di Maria SS.Addolorata presente in Diocesi  da 190 anni 
A conclusione del mandato del C. di Priorato guidato con saggezza per un decennio dal Priore Conte T. Jannuzzi
Fedele al suo carisma Si onora di rivolgere un significativo omaggio
                A   Devozione dell’Augusta Titolare
Una targa in argento  verrà consegnata nella seconda decade del mese di ottobre a nome del Consiglio di Priorato dal rev. don Sabino Troia delegato a rappresentare il Pio Sodalizio in Terra Santa, Al Custode della Basilica del S.Sepolcro in Gerusalemme Padre Pierbattista Pizzaballa  ofm . Il prezioso sigillo andrà a ornare nella Cappella della Crocifissione l’altare dell’Addolorata che custodisce il mezzo Busto della Vergine, dono della Regina Maria  del Portogallo nel 1778 .



martedì 7 ottobre 2014

Ottobre mese dedicato alla recita del S.Rosario

Indulgenze per la recita del Rosario

Si concede l’indulgenza plenaria al fedele che: recita devotamente il Rosario mariano in chiesa od oratorio, oppure in famiglia, in una comunità religiosa, in una associazione di fedeli e in modo generale quando più fedeli si riuniscono per un fine onesto; si unisce devotamente alla recita di questa preghiera mentre viene fatta dal Sommo Pontefice, e trasmessa per mezzo della televisione o della radio. Negli altri circostanze invece l’indulgenza è parziale.
Per l’indulgenza plenaria annessa alla recita del Rosario mariano si stabiliscono queste norme: è sufficiente la recita della sola terza parte; ma le cinque decadi devono recitarsi senza interruzione;alla preghiera vocale si deve aggiungere la pia meditazione dei misteri; nella recita pubblica i misteri devono essere enunziati secondo l’approvata consuetudine vigente nel luogo; invece in quella privata è sufficiente che il fedele aggiunga alla preghiera vocale la meditazione dei misteri.

Dal Manuale delle Indulgenze n° 17 pagg. 67-68



giovedì 18 settembre 2014

Guarda la stella, invoca Maria

Tu che nell’instabilità continua della vita presente
t’accorgi di essere sballottato tra le tempeste
senza punto sicuro dove appoggiarti,
tieni ben fisso lo sguardo al fulgore di questa stella
se non vuoi essere travolto dalla bufera.
Se insorgono i venti delle tentazioni
e se vai a sbattere contro gli scogli delle tribolazioni,
guarda la stella, invoca Maria!
Se i flutti dell’orgoglio, dell’ambizione,
della calunnia e dell’invidia
ti spingono di qua e di là, guarda la stella, invoca Maria!
Se l’ira, l’avarizia, l’edonismo
squassano la navicella della tua anima,
volgi il pensiero a Maria!
Se turbato per l’enormità dei tuoi peccati,
confuso per le brutture della tua coscienza,
spaventato al terribile pensiero del giudizio,
stai per precipitare nel baratro della tristezza,
e nell’abisso della disperazione, pensa a Maria!
Nei pericoli, nelle angustie, nelle perplessità,
pensa a Maria, invoca Maria!
Maria sia sempre sulla tua bocca e nel tuo cuore.
E per ottenere la sua intercessione, segui i suoi esempi.
Se la segui non ti smarrerai,
se la preghi non perderai la speranza,
se pensi a lei non sbaglierai.
Sostenuto da lei non cadrai,
difeso da lei non temerai,
con la sua guida non ti stancherai,
con la sua benevolenza giungerai a destinazione.


S. Bernardo





giovedì 11 settembre 2014

15 Settembre Memoria Liturgica della B.V.Addolorata




Il Priore dell’Arciconfraternita Servi di Maria SS.Addolorata

                              Conte Tommaso Jannuzzi

                                            Annuncia

       La Cerimonia di Investitura di  neo Confratelli e Consorelle

  Il giorno 15 Settembre 2014 ore 19,00 - Memoria Liturgica dell’Addolorata

     Nella Cappella Arciconfraternale della Chiesa di S.Francesco di Assisi

La Solenne Celebrazione Eucaristica sarà presieduta dall’Assistente Ecclesiastico

                                          Don Giannicola Agresti 

sabato 2 agosto 2014

Agosto il Mese dell'Assunta



Il Mistero della Vergine Madre di Dio, assunta in cielo in anima e corpo. E' il grande prodigio apparso in cielo e che Giovani ci riferisce, nel libro dell'Apocalisse, con queste parole: "una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e, sul suo capo, una corona di dodici stelle" (Ap 12,1).

mercoledì 16 luglio 2014

Poesie di David Matia Turoldo


L'Arciconfraternita Servi di Maria SS.Addolotara Augura Serene Vacanze con le poesie di Padre D.M.Turoldo OSM

lunedì 2 giugno 2014

Guardando il Cielo

Oggi  il cielo
si annuvola
e si rischiara
all'improvviso.
Ho la sensazione
che non voglia lasciarmi
senza tracce di luce.

Versi di M.A.Elia
"Un Giro di Valzer"
 Ed Adda



martedì 27 maggio 2014

Festa della Visitazione della B.V.Maria

Il mese di maggio si conclude con la Festa della Visitazione della B.V. Maria e Santa Elisabetta.Il vangelo ci riferisce che Maria "in fretta" si pose in viaggio per visitare la cugina.Là sciolse a Dio il canto dell'umiltà e della riconoscenza: il Magnificat.
In Maria la Carità raggiunge un altissimo grado.Con Maria e come Maria,ecco l'invito anche a ciascuno di noi:essere e farsi dono.
A tutti,cominciando dai più vicini,sempre!

giovedì 1 maggio 2014

Coroncina del mese di maggio a Maria






CON LA PRIMA PREGHIERA SI DOMANDA A MARIA IL SANTO AMORE

Eccoci, ai tuoi piedi, SS. Vergine, noi tuoi figli, che desiderosi di presentarti in questi giorni un particolare ossequio, corriamo a te, e umiliati alla tua presenza, ti offriamo questo piccolo omaggio. Accettalo, o SS. Madre, ed ascolta la preghiera dei tuoi devoti i quali ti supplicano a voler concedere il tuo santo amore; infiamma i nostri cuori di questo sacro fuoco, affinché possiamo degnamente lodarti e benedirti non solo in questi giorni, ma in tutto il tempo della nostra vita onde poi goderti nella gloria del santo Paradiso.

Tre Ave ed un Gloria



Volgi, o pietosa Vergine ai figli tuoi uno sguardo;

l'alma ferisci, infiammaci d'un tuo amoroso dardo.

Tu nostra mente illumina; splenda su noi un tuo raggio;

prima che spiri il maggio, nostr'alma tua sarà.





CON LA SECONDA PREGHIERA SI DOMANDA A MARIA LA FORTEZZA NELLA FEDE

Maria SS., il vedere come ai nostri giorni tante povere anime ingannate dalle insidie del demonio corrono precipitose dietro le tenebre dell'errore abbandonando il lume della vera fede, ci affligge tanto; molto più vediamo trafitto il tuo cuore e squarciato il seno della Chiesa, sposa del tuo divin Figlio. Mentre, dunque, c'impegniamo a compensare in questo mese gli oltraggi dei peccatori, ti preghiamo ancora a mantenerci fermi nella fede, a darci forza e coraggio nel difenderla e ti supplichiamo a ricondurre nella retta via tanti figli traviati affinché camminando al lume della vera fede possano amarti in questa vita, e poi goderti nell'altra insieme al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo.

Tre Ave ed un Gloria



Tu che di averno il dèmone

calchi col santo Piede,

forza, coraggio impetraci nel sostener la fede.

Tu nostra mente illumina; splenda su noi un tuo raggio;

prima che spiri il maggio, nostr'alma tua sarà.





CON LA TERZA PREGHIERA SI DOMANDA A MARIA IL PERDONO DEI PECCATI

Maria SS., rifugio dei peccatori, noi miseri figli d'Adamo, dando uno sguardo alla nostra vita passata, la troviamo macchiata di tante colpe che hanno angustiato la tua benedetta anima e rinnovata la passione del tuo figlio Gesù. Noi le detestiamo nuovamente, Maria SS., e proponiamo con tutto il cuore di non offenderlo mai più. Ottienici dunque, potentissima nostra Avvocata, dal tuo Figlio un continuo dolore dei nostri peccati, la grazia di non più peccare e la perseveranza nel tuo santo servizio.

Tre Ave ed un Gloria



La colpa, di noi miseri il Cristo al tronco appese;

deh! ci conceda l'umile dolor di tante offese.

Tu nostra mente illumina; splenda su noi un tuo raggio;

prima che spiri il maggio, nostr'alma tua sarà.





Offerta

Madre SS., Regina del cielo e della terra, accetta oggi il fioretto, che i tuoi figli ti offrono come pegno dell'amore che nutrono verso di te. E' vero, o SS. Vergine, che il dono è assai meschino, ma qualunque esso sia, siamo sicuri che tu lo accetterai, perché tu sei madre dell'umanità e non disdegni di ricevere anche l'umile fiorellino del campo. Ma è possibile che noi ci partiremo da te, lasciandoti così il piccolo dono?

Ah! no, affettuosissima nostra Madre, non ci allontaneremo oggi dai tuoi piedi se prima non ti faremo un' offerta che sia degna di te. Noi abbiamo un cuore, che tende sempre ad amare, e cerca un oggetto che possa saziarlo; se il nostro cuore gusterà le delizie del tuo santo amore, oh! certo non avrà più nulla da desiderare.

Tu ci domandi questo cuore. Tu lo vuoi, eccolo nelle tue mani. Accettalo, santificalo, riscaldalo col fuoco del tuo santo amore, innamoralo tutto di te.

Ma sai, o Vergine SS., questo cuore che noi ti offriamo non è ancora totalmente distaccato dall'amore alle creature, esso ha qualche piccolo attaccamento alle cose terrene. Però, oggi che l'abbiamo donato a te deve essere tutta opera tua allontanarlo da qualunque affetto terreno che potrebbe impedire a noi l'acquisto di quelle sante virtù che un giorno dovranno condurci nella gloria del santo paradiso, ove ti potremo amare e godere insieme agli angeli per tutti i secoli dei secoli. Amen.


sabato 19 aprile 2014

Santa Pasqua 2014

«”Se Cristo non è risuscitato, allora è vana la nostra predicazione e vana anche la nostra fede” (1Cor 15,14). La risurrezione costituisce anzitutto la conferma di tutto ciò che Cristo stesso ha fatto e insegnato» (Catechismo della Chiesa Cattolica, 651).
Tale evento avviene secondo le Scritture, realizza la speranza del mondo e determina un inizio qualitativamente nuovo della storia. È inoltre il frutto di un intervento potente di Dio il quale non abbandona la vita del giusto nella tomba e non permette che il suo santo veda la corruzione, ma gli indica il sentiero della vita perché possa avere gioia piena nella sua presenza, dolcezza senza fine alla sua destra (cf. Sal 16,10-11). L’azione di Dio inaugura un tempo nuovo e un nuovo ordine di cose che pone in crisi il passato: «Le cose vecchie sono passate, ecco ne sono nate di nuove» (2Cor 5,17b).
Nella risurrezione di Gesù ha avuto infatti inizio la risurrezione escatologica di coloro che appartengono a Cristo perché “aspersi del suo sangue” e perché “rinati dall’acqua e dallo Spirito”, finché ciò che avvenuto nel Capo si realizzi pienamente in tutte le sue membra. Gesù del resto aveva detto: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore vivrà» (Gv 11,25), che vuol dire: «La comunione con Gesù è già ora risurrezione; dove si è stabilita la comunione con lui, è varcato qui e adesso il confine della morte…Ovunque l’uomo entri nell’Io del Cristo, egli è già entrato nello spazio della vita definitiva» (J. Ratzinger).

Ce lo ricorda Sant’Ambrogio il quale nella sua Spiegazione del Simbolo scrive: «Credi che risorgerà anche la carne! Infatti perché fu necessario che Cristo s’incarnasse? Perché fu necessario che Cristo salisse sulla croce? Perché fu necessario che Cristo soggiacesse alla morte, ricevesse la sepoltura e risorgesse, se non per la tua risurrezione? Tutto questo mistero è quello della tua risurrezione. Se Cristo non è risorto, la nostra fede è vana. Ma siccome è risorto, la nostra fede è saldamente fondata». Gli fa eco S. Agostino: «Ha guarito te dalla morte eterna là dove si è degnato di morire in senso temporale. Ed è morto, oppure in Lui è morta la morte? Che morte è, quella che uccide la morte?» (Commento al Vangelo di Giovanni 3,3).

martedì 15 aprile 2014

Il Triduo Pasquale







Il grande e ineffabile sacramento della
 passione del Signore





Con grande solennità celebriamo oggi il sacramento grande e ineffabile della passione del Signore. Esso, per la verità, ci è presente tutti i giorni, sia all'altare a cui partecipiamo, sia sulla nostra bocca e sulla nostra fronte; e questo perché, rievocato continuamente anche attraverso i sensi del corpo, resti sempre presente nel cuore.

(Agostino, Sermone 218/B, 1)

Nel Triduo pasquale del Signore crocifisso, sepolto e risorto, la Chiesa ritorna annualmente al mistero che l’ha originata e costantemente la sostiene nel cammino del tempo. Un mistero grande e ineffabile che, tuttavia, non resta inespresso sulle bocche dei fedeli o confinato nel semplice ricordo. Nella celebrazione della Chiesa l’evento della salvezza si attua nell’hodie liturgico: l’inizio intimo della Cena, la dolorosa passione, la silenziosa sepoltura e la notte gloriosa e luminosa della risurrezione, tutto torna ripresentarsi in maniera efficace al popolo radunato nella fede e nella speranza.
Per utilizzare le espressioni di sant’Agostino, la passione del Signore, passione di dolore e di amore, gloriosa e beata, è celebrata solennemente nei giorni del Triduo e, tuttavia, è sempre presente alla Chiesa sposa. Anzi, questo grande mistero si ridona all’uomo bisognoso di salvezza proprio nelle variegate forme della celebrazione liturgiche. È mistero che, grazie alla mediazione dei riti e alla partecipazione piena e attiva, corporea e cordiale dei fedeli, non si allontana mai dall’altare, dalle bocche e dalla fronte dei cristiani (probabile allusione al segno di croce sulla fronte nei riti battesimali).
Un mistero, certamente indicibile tanto è straordinario ed eccedente l’amore di Dio per l’uomo peccatore, e al tempo stesso è un mistero che continua a donarsi e ad approssimarsi all’uomo ogniqualvolta si accosta all’altare per celebrare e con i linguaggi della sua umanità rievoca l’evento di salvezza e ne invoca la grazia. Ciò che si imprime nel corpo, nei sensi, attraverso i linguaggi, trasforma lo spirito e le coscienze di coloro che credono.
Questa grande lezione agostiniana si traduce nella sapienza liturgica della Chiesa che osa “gestire” in modo simbolico la scansione del tempo, il rapporto veglia-sonno, luce-tenebra, il rapporto con il cibo, la dinamica tra vedere e non vedere, per ricomprendere se stessa alla luce del mistero pasquale. La sfida pastorale che il Triduo pone alle comunità cristiane non consiste soltanto in una celebrazione obbediente alle norme, ma innanzitutto nel saper cogliere tutta la ricchezza di grazia che scaturisce dalla liturgia.
Nell’ascolto prolungato della Parola che immette l’assemblea nell’evento celebrato, nella contemplazione della Croce gloriosa e nella celebrazione dei sacramenti della rinascita, il Signore Gesù non abbandona la sua Chiesa; anzi, la stringe a sé, la riempie dei suoi doni e la fortifica per renderla ancora una volta coraggiosa missionaria della Pasqua.

 Fonte -ULN

martedì 8 aprile 2014

Domenica delle Palme

Con la celebrazione della Domenica delle Palme e della Passione del Signore la Chiesa viene introdotta nei riti della Settimana Santa. L’ingresso di Gesù a Gerusalemme, infatti, è simile a un “portale” che immette nel cuore dell’anno liturgico. Sono ancora oggi toccanti le riflessioni proposte da Giovanni Paolo II il 30 marzo del 1980: «Fra la volontà del Padre, che lo ha mandato, e la volontà del Figlio permane una profonda unione piena di amore: un bacio interiore di pace e di redenzione. In questo bacio, in questo abbandono senza limiti, Gesù Cristo, che è di natura divina, spoglia se stesso e assume la condizione di servo, umiliando se stesso (cf. Fil 2,6-8).
E permane in questo abbassamento, in questa spoliazione del suo fulgore esterno, della sua divinità e della sua umanità, piena di grazia e di verità. Egli, Figlio dell’uomo, va, con questo annientamento e spoliazione, verso gli eventi che si compiranno, quando il suo abbassamento, la spoliazione, l’annientamento rivestiranno precise forme esteriori…
Tale è quell’ingresso “interiore” di Gesù in Gerusalemme, che si compie nella sua anima alla soglia della Settimana Santa. Al suo ingresso nella città santa la folla acclama Gesù quale messia che viene a portare a compimento la promessa della benedizione divina. In lui sono benedette tutte le stirpi della terra e tutti i popoli lo dicono beato (cf. Gen 18,18; Sal 72,17). In lui, osannato come il figlio di Davide e benedetto come Messia che viene nel nome del Signore, la benedizione promessa ai padri raggiunge finalmente l’antico popolo dell’alleanza e tutte le genti chiamate alla salvezza.
L’affresco della Cappella degli Scrovegni riesce a esprimere la ricchezza di queste verità salvifiche. Giotto raffigura alla sinistra del riquadro Cristo benedicente, ricoperto di una tunica rossa, colto di profilo, che cavalca un asino dipinto con grande realismo e con un’attenzione eccezionale ai particolari, mentre si appresta a fare il suo ingresso solenne a Gerusalemme di cui si vede soltanto la porta d’accesso tra due possenti ed eleganti torrioni.
Gesù è seguito dai suoi apostoli ed è accolto da una folla festante che stende ai suoi piedi dei mantelli o agita rami di ulivo e palme proclamando: «Benedetto colui che viene, il re, nel nome del Signore. Pace in cielo e gloria nel più alto dei cieli!» (Lc 19,38). La scena si svolge su uno sfondo azzurro lapislazzuli segnato da alcuni alberelli sui quali nel frattempo si sono arrampicati dei curiosi personaggi intenti a strappare dalle loro fronde alcuni ramoscelli.
Il tutto contribuisce a dare all’affresco il senso di un movimento che ha la sua massima espressione nel procedere di Cristo. Questi, come leggiamo nel vangelo lucano, «mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato tolto dal mondo, si diresse decisamente verso Gerusalemme» (Lc 9,51).
Per questa ragione nella Colletta della liturgia del giorno la Chiesa prega affinché Dio conceda ai credenti di avere sempre presente il grande insegnamento della passione di Cristo per partecipare alla gloria della sua risurrezione. «Corriamo anche noi insieme a Colui che si affretta verso la passione – esorta i credenti Andrea di Creta -, e imitiamo coloro che gli andarono incontro…per stendere in umile prostrazione e in profonda adorazione dinanzi ai suoi piedi le nostre persone».

Fonte Ufficio Liturgico Nazionale


A conclusione della Solenne Giornata Liturgica si terrà l'inaugurazione di una Mostra Fotografica  di Mirella Caldarone dal titolo "Voci del Silenzio" Settimana Santa ad Andria



domenica 6 aprile 2014

La Desolata

Venerdì 11 Aprile 2014,quinta di Quaresima,la pietà popolare celebra la presenza della Vergine ai piedi della Croce.Maria la"Desolata" la Madre della Chiesa,vive la prova suprema della fede,della speranza,del perfetto amore,dell'unione con il Dio Redentore.
L'Arciconfraternita M.SS.Addolorata si onora di invitare,quanti desiderano vivere le seguenti celebrazioni:

ore 18,30 Preghiera del S.Rosario
ore 19,00 S.Messa dell'Assistente Ecclessiastico don Gianni Agresti
a seguire la processione penitenziale della B.V.Addolorata dalla Cappella Arciconfraternale adiacente la Chiesa di S.Francesco d'Assisi alla Chiesa del Purgatorio

martedì 25 febbraio 2014

Sacre Ceneri - Quaresima 2014


Il tempo quaresimale di spiccato carattere cristocentrico
introduce al Mistero Pasquale di morte e risurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo.

giovedì 13 febbraio 2014

Poesie dell'Anima

La Scala Dell'Amore

Ogni giorno
scrivo una pagina
della mia vita.
Ogni giorno
avanzo nella scala dell'amore,
quella che porta su
in cielo
dove un giornomi fermerò
in tua presenza.



Prof.ssa M.A.Elia
tratto dal volume Nei labirinti del mondo ed.Adda

giovedì 30 gennaio 2014

Presentazione di Gesù al tempio e Purificazione di Maria Santissima - Candelora

Il 2 febbraio la Chiesa cattolica celebra la presentazione al Tempio di Gesù (Lc 2,22-39), popolarmente chiamata festa della Candelora, perché in questo giorno si benedicono le candele, simbolo di Cristo "luce per illuminare le genti", come il bambino Gesù venne chiamato dal vecchio Simeone al momento della presentazione al Tempio di Gerusalemme, che era prescritta dalla Legge giudaica per i primogeniti maschi.


sabato 4 gennaio 2014

Solennità Epifania del Signore

Con l'Epifania si celebra la prima manifestazione della divinità di Gesù all'intera umanità, con la visita solenne, l'offerta di doni altamente significativi e l'adorazione dei magi, autorevoli esponenti di un popolo totalmente estraneo al mondo ebraico e mediterraneo. Avvenimento di fondamentale importanza per la tradizione cristiana, che ha trovato riscontro in numerosissime opere d'arte.