Stemma Confratermale

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Sito Istituzionale

Antico e Aristocratico Sodalizio Religioso - Diocesi di Andria

L'Arciconfraternita Servi di Maria SS. Addolorata,fondata per Reale Decreto il 15 maggio1832 ed elevata al rango di Arciconfraternita il 14 maggio 1855,ospita nel sontuoso Oratorio appositamente costruito nel 1887 dal confratello Conte Onofrio Spagnoletti-Zeuli dedicato all'Augusta Titolare,la statua della Vergine dei Dolori dono della nobile famiglia Jannuzzi,realizzata nel 1840 in legno policromo intagliato da valenti scultori napoletani rappresentata nel suo composto dolore dalle lacrime sul volto, dal fazzoletto nella mano destra e dallo stocco che trafigge il suo cuore.


Testo a cura dell'Arciconfraternita M.SS.Addolorata



sabato 12 marzo 2011

Via Matris - I Dolore

Maria accoglie nella fede la profezia di Simeone (Lc 2, 22-38)

Maria, come ogni donna ebraica, porta il figlio primogenito maschio al Tempio per offrirlo all’Altissimo (Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore) e per compiere il rito della purificazione (offrire in sacrificio una coppia di tortore o di giovani colombi, come prescrive la legge del Signore).
Il figlio di Dio è accolto tra le braccia di Simeone uomo giusto e timorato di Dio, che aspettava il conforto d’Israele. Simeone, dopo aver acclamato Gesù luce per illuminare le genti e gloria d’Israele, annuncia che Egli è qui per la rovina e risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione perché siano svelati i pensieri di molti cuori, e predice a Maria: “Anche a te una spada trafiggerà l’anima”.
Il bambino sarà causa di caduta e insieme di resurrezione per molti in Israele. Gesù è un “segno contraddetto” che contraddice ogni pensiero dell’uomo. Ė  scandalo e follia. Per questo, tutti si scandalizzano e cadono. I discepoli per primi. Ma Cristo è Salvatore di tutti coloro che sono caduti.
Ė  qui adorato il mistero della morte e risurrezione del Signore, che come una spada attraverserà il cuore di ogni discepolo e di tutta la Chiesa, di cui Maria è figura.
Così, fin dall’inizio della vita di Gesù c’è già la Mater Dolorosa, che alla fine del cammino si troverà ai piedi della croce, dove, insieme con il figlio, offrirà il grande sacrificio d’amore.
La durezza di cuori, l’egoismo, la mancanza d’amore, il buio che avvolge l’umanità, manifestano la mancanza dell’Amore incarnato in Cristo Gesù, il figlio di Dio.
 “Luce per illuminare le genti” è la salvezza vista da Simeone, per cui anche la profetessa Anna si mette a lodare Dio: Cristo morto e risorto, dal tempio del cielo, purifica non solo i figli di Levi, ma tutti i popoli del mondo.
Meditazione - di Don Giannicola Agresti - Presidente del Capitolo Cattedrale

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